Le canzoni qui presentate, interamente composte - melodie e parole - da Nora Menascé, sono frutto della creatività eccezionalmente ricca di Nora: il presente volume è infatti complementare ad una sua raccolta di racconti, poesie e pensieri pubblicati lo scorso anno con il titolo di "qualcosa durerà...", titolo derivato dalla canzone con cui si apre questo album, "L'avventura", e che allude, citando ancora dalla medesima canzone, al “desiderio / umano di un po' d'eternità”, a quella sete di assoluto che ha caratterizzato il pensiero e tutta la produzione artistica della mia "sorellina".
Restando nell'ambito delle sue canzoni, Nora non si limitava a comporle, le interpretava lei stessa (aveva il dono di una bella voce) : la musica cantava nella sua anima. Ha composto melodie tristi, accorate, struggenti, ma anche melodie allegre, vivaci, scherzose. La maggior parte delle sue canzoni sono canti d'amore, che sviluppano, citando da un'altra di esse, "l'alfabeto eterno dell'amore": dall'amore felice, ricambiato, a quello infelice, respinto, dall'estasi alla disperazione. Molte canzoni sono in buona misura autobiografiche: rivisitano con nostalgia l'infanzia e la giovinezza, rievocano le persone maggiormente amate e prematuramente perse. Altre canzoni rivelano invece l'impegno sociale di Nora, il suo anelito alla giustizia, la sua denuncia della guerra, la sua speranza, malgrado tutto, in lei che - bambina ebrea - aveva conosciuto ingiustizia e guerra, in “un mondo migliore”, come dice nella poesia “La pace”, in seguito musicata. Un gruppo di canzoni infine sono incentrate su Rodi, la bella isola egea da cui provenivano i suoi genitori, isola che per secoli aveva ospitato una comunità ebraica di lingua spagnola (in origine gli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492), finché non si abbatté anche su di essa, annientandola, il furore nazista.
Nora sì è spenta nel sonno, un mattino d'estate, nella camera di un albergo in riva al mare. Tre ore prima, svegliandosi, aveva cantato a bassa voce, due volte, non sono più riuscita a ricordare quale canzone. Ho pensato in seguito, con turbamento e commozione, alle parole del Salmista: "Servi il Signore con gioia, recati davanti a Lui cantando" (Salmi 100: 2)...