Paolo Bagnoli

C’è una cifra comune nel percorso intellettuale dell’ "Italia civile" identificata da Norberto Bobbio e da Giovanni Spadolini. È la cifra etica di un mondo italiano a cavallo tra politica e cultura, eretica perché controcorrente, antiopportunista, dalla quale proviene una grande lezione di modernità e responsabilità civile.
Da qui un tentativo di collocare le storie intellettuali e umane di tanti uomini e donne nella grande vicenda del nostro Novecento: l’umanesimo integrale di Pietro Calamandrei e l’inquietudine di Leo Ferrero; la spinta culturale alla politica in Leo Valiani e il gobettismo di Umberto Morra; il socialismo liberale di Treves e il senso della libertà in Vittorelli; la lezione storica di Amendola e l’azionismo di Spini. Uomini e donne uniti idealmente da un impegno politico rigoroso e da un senso profondo della dignità. Un’ Italia di minoranza, laica e volontaristica, che ha creduto nei valori della militanza, educazione e testimonianza civile, libera e intransigente.